
Ci sono libri che ti attraversano l’anima, che sembrano scritti apposta per toccare corde nascoste, per farti sentire compresa e accolta. Voarchadumia di Carla Isabella Elena Cace è uno di questi. Leggerlo è stato come intraprendere un viaggio sospeso tra il tempo e le emozioni, un’esperienza che mi ha lasciata senza fiato, coinvolgendomi profondamente in ogni pagina.
La figura di Loredana Tron, con la sua forza, le sue fragilità e quel bisogno insaziabile di essere amata e riconosciuta, mi ha fatto sentire come se, in qualche modo, parlasse a una parte di me. Mi sono riconosciuta nei suoi occhi fieri, nei suoi tormenti, in quel desiderio di trovare un equilibrio tra chi siamo e chi vorremmo essere. Questo romanzo non è solo una storia, ma una lente attraverso cui guardare dentro di sé, sentendosi meno soli nella propria ricerca. Un romanzo alchemico che, con i suoi due piani temporali – una contemporaneità indefinita a Roma e il XVI secolo a Venezia – è molto più di una narrazione: è un viaggio nelle profondità dell’anima umana e nei misteri della storia.
Prima donna a diventare Maestro in un ordine alchemico veneziano, Loredana Tron, mi ha colpito profondamente. È un personaggio di straordinaria modernità, in cui possiamo riconoscerci oggi. La sua forza, il suo orgoglio e la sua inquietudine sono qualità che parlano a tutte noi, rappresentando quel desiderio di essere viste, amate, comprese. Ma soprattutto, la sua lotta per la perfezione e la sua ricerca dell’amore impossibile riflettono l’essenza più intima dell’animo umano, sempre in bilico tra fragilità e determinazione.
Le relazioni che Loredana intreccia – in particolare quella tormentata con suo padre, Giovanni Tron, un uomo anaffettivo e distante – sono descritte con una sensibilità tale da lasciarmi senza fiato. La mancanza di contatto, l’assenza di empatia e quel vuoto che ha segnato l’infanzia della protagonista diventano il motore di una ricerca incessante: l’alchimia come metafora di un desiderio di trasformazione, di riscatto, di colmare un’assenza profonda. È un tema che tocca corde universali, facendo vibrare chiunque abbia mai sentito il bisogno di essere accettato e amato.
La scrittura di Cace è evocativa, quasi magnetica, capace di trascinare il lettore in un tempo sospeso, dove passato e presente si intrecciano in modo fluido e naturale. In alcuni momenti, mi sono sentita io stessa la protagonista, attraversata da emozioni così intense da sembrare reali. La narrazione si muove tra atmosfere esoteriche, relazioni umane complesse e una ricerca che va oltre il tangibile, fino al sorprendente finale che collega passato e presente con un filo di luce.
Voarchadumia è un romanzo che lascia un segno, una storia che sembra conoscere chi la legge, come se fosse scritta apposta per dialogare con il tuo cuore e con le tue esperienze. È un viaggio da vivere, da sentire, da portare con sé. Un libro che non si chiude mai veramente, ma continua a vivere nei pensieri di chi lo ha amato.

